Ritorno della malaria in Italia? Scoperto un rarissimo caso autoctono a Verona senza viaggi recenti all’estero.
Negli ultimi giorni, la notizia di un caso autoctono di malaria diagnosticato in Italia ha riacceso l’attenzione su questa malattia che si pensava ormai relegata ad altri contesti geografici.
L’ospedale di Verona ha infatti confermato che una persona ha contratto la malaria senza aver viaggiato di recente in paesi dove il parassita è endemico.
Le autorità sanitarie regionali – come riportato da Today.it – hanno subito attivato misure di disinfestazione e sorveglianza. Questa vicenda ha portato gli esperti a riflettere sui potenziali rischi di ritorno di questa malattia in Italia, complice il cambiamento climatico.
Un caso insolito e preoccupante di malaria in Italia
Dal 1970, anno in cui l’Italia dichiarò ufficialmente debellata la malaria grazie a massicce campagne di bonifica e di controllo delle zanzare, i casi segnalati sul territorio nazionale erano legati esclusivamente a viaggiatori di ritorno da paesi in cui la malattia è diffusa.
Questo caso veronese – senza apparenti legami con zone endemiche – rappresenta dunque un’eccezione e richiede indagini approfondite.
“Il tipo di zanzare in grado di trasmettere questo parassita non risulta ad oggi presente nel nostro territorio“, ha dichiarato la Regione Veneto. Sottolineando che, nonostante l’attuale assenza conclamata di vettori autoctoni, è essenziale monitorare la situazione.
Infatti, il riscaldamento globale e l’aumento delle temperature estive anche in Italia stanno creando condizioni favorevoli alla proliferazione di insetti tropicali.
Tra cui diverse specie di zanzare che potrebbero diffondere malattie fino a poco tempo fa rare nel nostro paese, come il virus del Nilo Occidentale e la dengue.
Cambiamento climatico e malattie trasmesse da insetti
L’allerta su queste patologie – e la necessità di sorveglianza – sono state recentemente rimarcate anche dall’istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani.
L’istituto ha posto l’accento sull’importanza di una rete di monitoraggio solida per contrastare l’importazione e la diffusione di patogeni esotici.
Le temperature elevate, le estati prolungate e l’aumento dell’umidità creano – come detto – l’ambiente perfetto per zanzare e altri insetti vettori di malattie infettive.
La malaria, come altre patologie di origine tropicale, si diffonde attraverso le punture di zanzare infette dal parassita Plasmodium. I sintomi, che possono manifestarsi anche diversi giorni dopo il contagio, includono febbre alta, brividi, mal di testa, nausea e dolori muscolari.